Le intime confessioni di un marito cornuto 3 parte

Le intime confessioni di un marito cornuto 3 parteSuccessivamente alla confessione di Teresa la nostra vita coniugale cambiò radicalmente, decidemmo di comune accordo di non informare Paolo del fatto che io sapevo di loro. Egli continuò a frequentare casa nostra, come amico di entrambi, mentre poi ?segretamente? si incontravano da noi o a casa sua per fare l?amore come due fidanzatini innamorati. Vivevo in uno stato di eccitazione continua e quando ci veniva a trovare ero avido nel cercare di catturare i loro sguardi, gli ammiccamenti o le piccole frasi sussurrate di nascosto alle mie spalle. Paolo ovviamente cercava di nascondere l?intimità che aveva con Teresa e lei dal canto suo era maestra nel dissimulare. Non mancavo mai di trovare qualche scusa per lasciarli da soli qualche momento, affinchè avessero il tempo di scambiarsi qualche bacio e qualche palpatina e mi divertivo al ritorno a scrutare la faccia di lui che non riusciva a nascondere il rossore in viso o l?evidente rigonfiamento dei pantaloni, mentre facevo finta di non vedere e non capire, in quel periodo penso che abbia pensato che ero un perfetto imbecille. Teresa invece gestiva il nuovo menage in modo molto più razionale rispetto a me, tuttavia ogni tanto si faceva prendere dai sensi di colpa nei miei confronti. Dovetti così insegnarle ad essere una sweet passionale con il suo amante ed intransigente con il suo cicisbeo. Con molta pazienza le spiegai quanto eccitante fosse per me l?idea di essere tradito e quanto mi piacesse essere umiliato e maltrattato da lei. Debbo ammettere che non ci volle molto tempo ed imparò molto presto ad accontentarmi. La prima conseguenza fu l?immediato diradarsi dei rapporti sessuali, evidentemente la sua presa di coscienza che ero un maschio beta le aveva fatto perdere l?interesse di fare l?amore con me. Il nostro amore si trasformò pian piano in una complice amicizia. Una sera stavamo guardando la tv quando lei estrasse limette, forbicine e tutto l?occorrente per mettersi lo smalto ai piedi. Era una cosa che faceva spesso ed era una operazione che a me attirava irresistibilmente, di solito continuavo a guardare la tele, anche se di soppiatto di tanto in tanto spiavo quei gesti che sin dall?infanzia mi avevano affascinato quando lo facevano davanti a me le mie zie giovanissime, incuranti di me bambino che in realtà provavo già le prime pulsioni della pubertà. Quella sera mi avvicinai a Teresa, le presi lo smalto dalle mani e le chiesi: posso farlo io? Teresa mi guardò stupita chiedendomi se ero capace. Le chiesi di lasciarmi provare, casomai lo avrebbe rifatto, così acconsentì. Cominciai con un massaggio ai suoi piedini affusolati e successivamente glieli baciai, lei mi lasciava fare rilassata, tento baci e coccole non me li faceva mai mancare anche se non mi aveva più permesso di penetrarla. Dopo un po? forse perché le stava venendo sonno mi allontanò con un piccolo ed affettuoso calcio in faccia dicendomi: dai mettiti al lavoro. Obbedii, ma non riuscii a nascondere l?erezione che il leggero pigiama non riusciva a coprire. La cosa la fece scoppiare a ridere e mi canzonò dicendo: ti piace proprio essere maltrattato schiavetto cornutello. Nonostante mi tremassero le mani dall?eccitazione riuscii ad applicare lo smalto rosso brillante sulle sue belle unghie in modo impeccabile. Finito con il primo piedino, le chiesi di raccontarmi un po? di Paolo. Cosa vuoi sapere mi chiese. Tutto risposi, allora cominciò a confidarmi che era un amante meraviglioso, era bravissimo con la lingua ed ogni volta che facevano l?amore lui partiva proprio da li, dapprima la accarezzava con le dita e poi infilava la testa tra le sue gambe e la faceva vibrare di piacere, fino al punto che era costretta a farlo smettere per non venirgli in bocca perdendosi così il piacere di sentirsi riempita. Continua le dissi, e lei: beh dopo i preliminari devo dire che ci sa davvero fare con il pisello, lo sento veramente dentro tutto in fondo e quando sono vicina a venire gli dico gira amore, gira e lui alterna i movimenti su e giù con delle rotazioni che mi sconquassano tutta e devo trattenermi dal gridare. Ma ? lo fate con il preservativo chiesi: No rispose lei lo sai benissimo che non mi piace farlo con quei cosi di gomma, Alle sue parole il cazzetto diventò di marmo ero eccitato ed allo stesso tempo preoccupato ma lei mi tranquillizzò spiegandomi che nei giorni in cui era feconda prima faceva venire lei e poi lei ricambiava facendolo venire con la bocca o sulle sue grosse tette. Era una situazione allucinante, io inginocchiato ai suoi piedi a mettere lo smalto e lei che mi raccontava di come scopava con il suo amante con naturalezza, come se invece di essere suo marito fossi una delle sue amiche. E proprio così mi sentivo. All? immancabile domanda che ogni cuck fa cioè se ce l?aveva più grande del mio ?. Beh lascio a voi indovinare. Terminato il secondo piedino, mi disse che ero stato molto più bravo della Susy, la sua amica che di solito le faceva i piedi ottenendo così il premio di poter metterlo anche sulle mani, (lo smalto). Carpii così tante altre informazioni sui loro rapporti venendo così informato che in alcune occasioni gli aveva concesso anche il lato B ovviamente. Terminato il lavoro tentai un approccio in fin dei conti, lo meritavo ed ero eccitato per i suoi racconti, ma si era fatto tardi ed era stanca e con fare amorevole come si fa con un cagnolino mi diede un bacio sulla fronte ed una scompigliata ai capelli ormai radi proprio dove sono situati i cornetti e mi disse: Fai il bravo che stasera proprio non ne ho voglia e se ne andò a letto lasciandomi eccitato e frustrato a rimettere in odine gli oggetti da pedicure. Il premio per l?ottimo lavoro svolto giunse il sabato successivo. Quella sera avevo in programma la cena con quelli della classe del paese, mentre lei essendo un po? più giovane di me sarebbe rimasta a casa, al pomeriggio però mi chiese di accompagnarla a fare shopping al centro commerciale. Per me andare per negozi a scegliere vestiti per lei è come per un bambino entrare in un negozio di giocattoli, lei mi porta sempre con se perché oltre a pagare sono bravissimo a scegliere i vestitini che le stanno benissimo, anche se a volte mi devo controllare perché se fosse per me la vestirei come una troia. Giunti al reparto dell?intimo cominciò a provare dei reggiseni tutti di pizzo, meravigliosi, Teresa mi lasciava entrare nel camerino per me era una delle poche occasioni che avevo ormai da tempo di vederla nuda. Cercai per lei un completino mutandine e reggiseno lavorati in trasparenza di colore rosso bordeaux, ne fu entusiasta il reggiseno aveva nella parte superiore un velo trasparente che lasciava vedere le tette ed i capezzoli. Era uno schianto, mi gettò le braccia al collo e mi chiese se glielo comperavo, al mio si mi sussurrò all? orecchio: stasera che sei via può venire Paolo, Ti pregooo. Le diedi un tenero bacio a stampo sulle labbra rispondendo: certo amore e la riportai a casa felice e piena di pacchi e di borse?. Continua